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La Basilicata o Lucania

"RIONERO IN VULTURE"

 

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Metri sul livello del mare: 656 Prefisso telefonico: 0972

CAP: 85028

 

Rionero in V.

 

 

 

Le foto

 

 

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Lo Stemma:

Un braccio con la spada in mano, lo scudo è ornato di pampini e rose (Rif. LACAVA).
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La Città:

Insediamento di antica origine, la sua prima citazione risale al 1152 come Santa Maria de Riva Nigra. Nel 1316 fu abbandonata a causa di un bando Angioino, emesso da Giovanna d'Angiò, che esonerava dai pagamenti fiscali coloro che si trasferivano nella vicina Atella (costruzione del paese). Nel 1533 giunsero da Melfi famiglie di origine Albanese che furono affiancati da coloni di lingua italiana. Nel 1694 fu distrutta da un terribile terremoto e fu ricostruita dalla famiglia Caracciolo di Tortorella. Fu feudo del vescovo di Rapolla e solo nel 1627 viene abolito il rito ortodosso. Vi nacque, nel 1841, lo scrittore e parlamentare Giustino Fortunato. Rionero è definita la capitale della produzione dell'Aglianico del Vulture.

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Appuntamenti:
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Da visitare:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Chiesa Madre o di San Marco risalente al '600 (si conserva un soffitto a cassettoni intagliati in legno e marmi policromi)

La Chiesa del  Sacro Cuore del 1796

La Chiesa di San Nicola del 1769

La Chiesa dei Morti che è stata ampliata nel '700 (sorge nel rione che corrisponde al primo insediamento dell'antica città)

La Chiesa di Sant'Antonio Abate eretta dai Benedettini (conserva delle tele del '700 ed una epigrafe, datata 1 Aprile 1502, dell'incontro tra Ludovico D'Amagnac, duca di Nemours, e Gonzalo Fernandez de Cordova per decidere la spartizione del Regno di Napoli tra Spagna e Francia)

Il Palazzo Fortunato dell'800 (attuale biblioteca)

Le cantine della produzione dell'Aglianico del Vulture

La Riserva naturale delle Grotticelle (è stato individuato la Acanthobrahrmaea europea, una farfalla notturna in pericolo di estinzione)

Il Monte Vulture (m.1326) con i boschi di castagni, conifere e cerri (Km.5 verso nord ovest su Strada Comunale)

 

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